ESPERTI O MILLANTATORI

Da quando i nostri Carabinieri hanno effettuato, con intelligenza, una grande operazione di pubblicità sulle scienze forensi, tramite telefilm, dibattiti e personaggi di varia estrazione, per la quasi totalità del pubblico è stata una folgorazione. Molti di questi “folgorati” hanno ritenuto anche, di possedere titoli e professionalità a tal punto di auto-proclamarsi Esperti in una delle tante discipline forensi.
Parliamo, per non confondere le idee, solo delle Scienze Balistiche, materie complesse che presuppongono la conoscenza della fisica, della matematica, della chimica, della ingegneria meccanica e della medicina legale. Dopo oltre trentacinque anni di corposa ed ininterrotta attività, con oltre 4.000 casi con la presenza di armi da fuoco, posso, con umiltà affermare che nessuna delle su menzionate cattedre da sola è adeguata a formare un esperto balistico forense idoneo a valutare armi, munizioni, comparare bossoli e proiettili al fine di determinare una identità o non identità ed a risalire dalle impronte di classe, dal bossolo e/o dal proiettile, alla verosimile marca dell’arma utilizzata. Sono tali le aberrazioni e le varianti che solo un mentore può, in più anni di assiduo lavoro, far emergere il suo allievo fornito di una laurea scientifica, ad ESPERTO. La materia è poliedrica e allo stato nessuna laurea è in grado di dissipare dubbi e problemi in queste materie. Nessun evento balistico è sovrapponibile l’uno all’altro. Ad oggi, quindi, ritengo che chiunque possa avvicinarsi a questa scienza e riuscire a raggiungere il livello di esperto balistico comparativo solo “sudando”, per molto tempo, in uno studio balistico e aggiornandosi quotidianamente con l’ausilio di testi scientifici italiani e stranieri. Questo è il mio pensiero.
Premesso quanto sopra è opportuno ancora chiarire, con parole semplici, alcuni eventi che si leggono sulle pagine di internet inerenti appunto le scienze forensi in generale.
E’ ormai facile incontrare proposizioni di corsi che vengono sviluppati tra le otto e le venti ore di lezioni. Quando si parla di scienza tutto è interessante e ben vengano tali incontri anche se alcuni di questi, per essere ascoltati, propedeuticamente necessitano di una iscrizione le cui cifre sono esagerate in confronto alla qualità offerta.
Quello che ritengo scorretto ed inaccettabile sotto il profilo deontologico e professionale sono quelle affermazioni forviati come: “ il titolo rilasciato alla fine del corso è un titolo qualificante di esperto balistico utile all’ iscrizione degli esperti in Tribunale”
Ripeto, ben vengano gli aggiornamenti, i corsi di formazione e i relativi attestati di partecipazione che dimostrano che il partecipante ha acquisito a livello base, intermedio e/o avanzato, tutte quelle conoscenze in un dato campo scientifico che gli permettono d’iniziare o di padroneggiare una specifica competenza ma non qualificazione. Ad esempio un odontoiatra viene qualificato dalla laurea, ma un ipotetico corso avanzato gli da una conoscenza in specifici ambiti (ad esempio Igiene dentale).
Purtroppo sto ascoltando, da alcuni anni nelle aule di giustizia, affermazioni soggettive da parte di cosiddetti “esperti” che le presentano come fatti scientifici oggettivi. Essendo situazioni altamente scientifiche e quindi non conosciute alcune volte da chi giudica, passano per vere, umiliando la Scienza, la Verità e la Giustizia.
Auspico che eventi del genere quando vengono evidenziati nelle aule di Giustizia, facciano scaturire una seria inchiesta per chiarire i fatti erogando le sanzioni a norma di legge.
Spero di non apparire fazioso in nessuna delle molteplici sfaccettature della mia osservazione. Tutto ciò che ho detto non potevo sottacerlo anche nella mia figura di Presidente dell’ANEB (Associazione Nazionale Esperti Balistici).
Fortunatamente, in altri campi delle scienze forensi stanno nascendo realtà dove c’è sinergia e i diversi settori tecnici crescono in simbiosi l’uno con l’atro.
Mi riferisco alla Fonetica Forense, per l’esattezza lo Speaker Recognition, di cui uno dei massimi esperti è il Professore Luciano Romito (Professore Associato di Fonetica e Fonologia, Fonetica Sperimentale e Linguistica Generale all’Univ. della Calabria) che si è posto il difficile obiettivo di far comprendere la necessità, in ambito italiano, di un gruppo di Fonetica Forense (GFF) che abbia una duplice funzione, di osservatorio scientifico da un lato e di tipo organizzativo dall’altro. Sta nascendo come un organo scientifico di confronto, di ricerca e di osservazione su quanto accade in Italia in ambito forense. Tra le iniziative a breve ci saranno collaborazioni con i gruppi analoghi europei come IAFPA (Regno Unito), SEAF (Spagna) e ENFSI per la rete Europea. Organi che da anni vigilano sullo svolgimento delle perizie foniche.
Spero che ciò presto diventi una realtà forte e consolidata, e che sia anche di una propulsione migliorativa per quanto accade nella Balistica Forense facendo scaturire, nella comunità, il bisogno di un protocollo scientifico riconosciuto e valido.

Sandro Lopez

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